Codrongianos
Basilica della S.S. Trinità di Saccargia
La Basilica della Santissima Trinità di Saccargia è immersa in una verde vallata nel territorio di Codrongianos. E’ uno dei più ammirevoli esempi di architettura romanico-pisana della Sardegna. La Chiesa e il monastero della Basilica di Saccargia furono fondati dal re del Giudicato di Torres Costantino I de Lacon-Gunale e dalla moglie Marcusa de Gunale. Secondo il Condaghe della Consacrazione dell’abbazia della Santissima Trinità di Saccargia la data di consacrazione della chiesa sarebbe il 5 ottobre del 1116. Le fonti storiche dicono che la chiesa sia stata edificata da maestranze pisane e fosse di proprietà dei monaci benedettini dell’ordine camaldonese, insieme all’attiguo monastero. Il complesso abbaziale venne poi abbandonato forse alla fine del 300 dall’ordine camaldonese, infatti l’ultimo atto riguardante l’abbazia come monastero risale al 1384. Il complesso architettonico è un insieme di varianti cromatiche e stili differenti tra quelli toscani, lombardi, bizantini e islamici. La chiesa è interamente realizzata con pietre calcaree chiare alternate a pietre vulcaniche nere. L’edificio ha un impianto a croce commissa a T costituito da un transetto e da una lunga navata con copertura lignea. Sul transetto si impostano tre absidi dotati di una monofora ciascuna. La sacrestia si trova a nord, di fianco e comunicante con il transetto e presenta cinque finestre ad arco a sesto acuto. Ad ovest si trova il campanile, a canna quadrata e con ingresso dal transetto. Quest’ultimo è caratterizzato da lesene centrali, paraste d’angolo, archetti pensili e incavi per bacini ceramici. La facciata preceduta da un portico con volte a crociera e dotato di colonne e larghi pilastri è divisa in tre ordini: i due superiori si distinguono per le finte logge a cinque archi, al centro dei quali si trovano incavi per bacini ceramici e motivi decorativi di ruote a giri concentrici, con intarsi triangolari e losanghe gradonate, tipici dell’architettura romanico pisana. Al centro dell’ordine superiore si trova una finestrella a croce mentre in quello mediano si apre una bifora. Nell’ordine inferiore si trova il portale d’ingresso, con arco di scarico decorato a cunei bicolori, affiancato da due semicolonne bilaterali. Nel lato meridionale della chiesa si trova il monastero del quale si può ammirare il muro perimetrale, il chiostro orientale provvisto di pozzo e una serie di ambienti aperti su una vasta corte. Nei capitelli, nelle cornici e nelle ghiere degli archi ci sono decorazioni scultoree di notevole interesse artistico e stilistico, con motivi vegetali e zoomorfi, in particolare quelle del portico sulla cornice di un pilastro angolare, dove sono raffigurati bovini accovacciati e affiancati tra loro, mentre sui capitelli delle colonne centrali e su uno conservato all’interno della navata, sono rappresentati degli animali mostruosi alati adagiati su foglie d’acanto. La ghiera dell’arco centrale è ornata da una fila di animali, quelle degli archi laterali da tralci vegetali e palmette. All’interno dell’edificio si trova un importante ciclo di affreschi romanici realizzati nel semicilindro dell’abside centrale. I dipindi del semicilindro absidale della Basilica di Saccargia sono scanditi in quattro registri. Nella parte bassa si trova un finto tendaggio al di sopra del quale sono presentate scene della vita di Cristo. All’estrema sinistra rispetto allo spettatore, si individua un riquadro raffigurante un personaggio barbuto inginocchiato davanti a San Benedetto seguito poi dall’Ultima cena, Bacio di Giuda, Crocifissione, Seppellimento, Discesa degli Inferi. Nella fascia superiore la Vergine e San Paolo sono collocati accanto alla monofora, circondati dagli apostoli. Nel catino absidale si può ammirare Cristo Giudice circondato da angeli e serafini. Gli affreschi di Saccargia sono ascrivibili alla seconda metà del XII secolo. Agli inizi del XX secolo l’intero edificio è stato oggetto di consistenti restauri effettuati dell’ingegnere Dionigi Scano. Il portico è stato abbassato per consentire una migliore visione della facciata, molti degli elementi decorativi sono stati rifatti e gli originali rimasti si conservano all’interno della chiesa.
Fonte: Codrongianos Basilica della Santissima Trinità di Saccargia, Patrimonio Culturale Sardegna, Regione Autonoma della Sardegna