Ploaghe
Candelieri
Ploaghe è uno dei pochi centri in Sardegna che conserva l’antichissima tradizione dell’offerta dei ceri alla Vergine Assunta. Caratteristica unica dei Candelieri, quello dei Massai e quello dei Pastori, è rappresentato dalla doppia uscita, “Sa essida de sos Candaleris”: sfilano nel giorno del Corpus Domini e il 15 agosto, con le relative ottave. Si può affermare che i due Candelieri ploaghesi esistono da oltre tre secoli. Una traccia importante di quest’esistenza arriva grazie al rettore Salvatore Cossu, parroco di Ploaghe dal 1827 al 1868, che dichiarava che nel 1580 il Comune e l’Autorità Ecclesiastica formularono il voto, obbligando Massai e Pastori ad assolvere tutti gli adempimenti e a sostenerne le spese. Ogni Candeliere è composto da due parti: il piedistallo completamente in legno alto circa 1 metro e da un cilindro in legno decorato a mano con immagini sacre. Alla sommità il candeliere dei Massai reca i simulacri di Gesù Bambino e quello dei Pastori, i simulacri di San Pietro, patrono di Ploaghe. I candelieri erano addobbati con rose di carta e bandiere, usando colori accesi per quello dei Massai e tenui per quello dei Pastori. Gli obrieri, che a Ploaghe sono denominati “Candaleraju” tradizionalmente venivano estratti il giorno del Corpus Domini e il giorno di Ferragosto. Il Parroco dopo la predica estraeva a sorte i nominativi degli aspiranti obrieri, che dovevano essere otto coppie, quattro per i Massai e quattro per i Pastori, assegnando così il Candeliere. I preparativi della festa venivano curati dagli obrieri, primo fra tutti la realizzazione della striscia di seta “Su Ziriu”, finemente ricamata in oro, la quale veniva applicata al cero che gli obrieri portavano in processione. Nelle abitazioni degli obrieri su cuscini di baroccato, venivano esposti i simulacri di Gesù Bambino e San Pietro, rivestiti con le bandiere che ornano la cupola del Candeliere, da una parte quelle delle famiglie consolidate e dall’altra quelle delle nuove famiglie, per la visita di parenti e amici. Per “Sa Essida” ovvero l’uscita dei Candelieri era necessario inoltre contattare i portatori, “Sos de Sutta”, che si offrivano al trasporto dei ceri durante tutta la processione, che terminava con i “balli” in piazza San Pietro dei due Candelieri. I portatori non vengono ricompensati con del denaro ma con un quarto di pecora, una ricca cena e un abbondante ristoro: questo momento viene interpretato come segno di buon augurio per il paese intero. Altro particolare è quello che vuole il Candeliere di San Pietro guidare la processione per undici delle dodici “fermate”, sino al momento in cui prima della dodicesima, cede il passo a quello di Gesù Bambino, che ha l’onore di entrare in chiesa per primo.
Fonti: sito Comune di Ploaghe; libro Ceri e Candelieri di Sardegna, a cura di Giovanni Gavino Fois e Fabio Manuel Serra