Uri
Casa Dettori
La Casa Dettori è una delle case più antiche di Uri ed è ubicata in via Roma. L’edificio è ascrivibile al XVI e XVII secolo, infatti di questa data è il passaggio di proprietà alla famiglia Mulas: una famiglia di ricchi possidenti, che basava la sua ricchezza sul latifondo e sui prodotti agricoli. Tra questi non si può non ricordare il carciofo, uno dei prodotti principali del territorio di Uri, che risultava essere già tutelato dal 1782, nella stesura dei capitoli della compagnia baracellare. Si tratta di un’abitazione di tipo tradizionale, di significativo interesse storico, che nel tempo ha subito limitate trasformazioni. L’abitazione è stata teatro di alcune vicende importanti della vita del paese: fu dimora di Giorgio Pinna – Mulas, sindaco di Uri, coinvolto assieme al fratello viceparroco Giovanni, nella rivolta promossa da Giovanni Maria Angioy. Al suo interno venne rogata una supplica, indirizzata al re, sui soprusi subiti dalla popolazione urese, da parte dei feudatari di Ittiri e di Uri. La prima notizia dell’immobile risale al 1600 quando, a seguito della morte del rettore di Uri, Angelo Mulas, si intentò una disputa per l’eredità tra i nipoti. Giunse ai Pinna nel 1732, mentre nel 1797, il palazzo passò alla nobile famiglia Delogu Zatriglias di Bonnanaro e rimase in suo possesso per due generazioni. L’edificio fu sede del Comune durante i mandati di Giorgio Pinna e Don Giovanni Antonio Delogu. Nel 1848 dalla casa di Don Giovanni Antonio Delogu, capitano della Guardia nazionale, partì una parata militare, che raggiunse la vicina Carrela ‘e Cheja, per festeggiare la concessione dello Statuto Albertino e la sua conseguente entrata in vigore nel Regno Sardo. Nel 1907 entrò, per successione, a far parte del patrimonio della famiglia Dettori, con il matrimonio tra donna Domenica Delogu-Garuccio e Don Giovanni Salvatore Dettori-Arru di Pozzomaggiore, celebrato nel 1870. Tra la fine dell’ottocento ed il 1927 fu anche sede delle Regie Poste. Nel 2009 Casa Dettori venne acquistata dal Comune con l’intento di renderla una casa museo ed è inserita nel percorso turistico identitario In Sos Logos de Anjoy, promosso dall’istituto Camillo Bellieni. Grazie al progetto di programmazione territoriale promosso dall’Unione dei Comuni del Coros, diventerà un centro di valorizzazione agraria.
Fonte schede pdf comune, brochure biblioteca, pagina unione dei comuni del coros (video)