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Chiesa Santa Croce s’ena frisca

La chiesa di Santa Croce sorge all’ingresso dell’abitato di Usini, nell’area in cui probabilmente si sviluppò il primissimo nucleo di abitazioni dell’Età Neolitica. La data di costruzione della chiesa di Santa Maria de S’Ena Frisca è incerta, ma a detta di coloro che hanno eseguito i lavori di restauro, su un concio della parete esterna della prima costruzione, vi era incisa la data del 1150. Dalle relazioni dell’architetto Andrea Sussarellu, che ha diretto i lavori di restauro ed elaborato il progetto, risulta che la costruzione sia avvenuta in quattro tempi: la prima risale al XII secolo. L’edificio era una piccola cappella rettangolare, che i monaci cistercensi dell’abbazia di Paulis, avevano costruito come punto di appoggio durante il viaggio per Sassari. Quasi certamente, l’area era di proprietà delle monache cistercensi di San Pietro in Silki, anche questo prova che la prima costruzione risale al periodo indicato dal Condaghe di San Pietro. Secondo la relazione dell’architetto Sussarellu, la chiesa sarebbe storicamente presente fin dal XVI secolo e nella parte del presbiterio e dell’abside, presenta elementi che fanno pensare ad una costruzione nel XIV secolo. L’edificio, realizzato in conci di pietra calcarea, è costituito da abside, presbiterio e sacrestia e navata centrale, con cappelle laterali. L’aspetto attuale dell’edificio è frutto di una serie di trasformazioni e integrazioni, che determinò la confluenza di stili architettonici e decorativi differenti, che vanno dal Romanico al Gotico-Catalano. La facciata a capanna si presenta sobria e con semplici forme geometriche. Il quadrato di base e il triangolo del timpano, sono raccordati da una cornice. Il portale presenta stipiti sagomati e nella parte superiore, è coronato da un architrave su mensole di foggia classica e sormontato da un arco a tutto sesto. La superficie è definita da due pilastri d’angolo divisi da uno zoccolo in conci. Ad abbellire l’edificio, troviamo una serie di archetti pensili ciechi a sesto acuto, con peducci sagomati decorati, inseriti sotto gli spioventi corniciati dal timpano. Il campanile, ricavato in un lato del presbiterio, svetta sull’edificio ed è composto da una canna quadrata, divisa in tre parti da cornici marcapiano. Gli archi delle campane hanno una struttura a tutto sesto: la cella campanaria, risulta chiusa da una cupola emisferica e adornata da una cornice mediana. Di particolare interesse risultano gli arredi all’interno della chiesa, come ad esempio l’altare maggiore in legno policromo, proveniente dall’Oratorio del Rosario, di stile barocco nei colori predominanti dell’azzurro e dell’oro, che ospita il simulacro della Madonna della Misericordia. Sono degni di nota anche l’altare di San Giorgio, risalente al XVII-XVIII secolo, in legno e decorato di verde e oro; e l’altare del Crocifisso, del XVIII secolo, proveniente dall’antico Oratorio di Santa Croce. Si segnala inoltre la presenza dello splendido pulpito ligneo proveniente dalla chiesa delle monache isabelliane di Sassari, arrivato a Usini dopo la soppressione dell’ordine nel 1855. Le pareti della chiesa ospitano numerosi dipinti, tra cui quattordici oli su tela, raffiguranti la Via Crucis e attribuibili ad un ignoto pittore piemontese del XIX secolo.

Fonte http://www.sistemacorosfigulinas.it/index.php/territorio-e-cultura/usini/97-comune-di-usini-localita-paesaggistiche
Fonte Usini Un paese Una parrocchia Una pievania dal XIII al XX secolo Antonio Bazzoni