Usini
S’Elighe Entosu
La necropoli a domus de janas di S’Elighe Entosu si trova vicino al confine meridionale del territorio comunale di Usini. La necropoli è costituita da 7 ipogei tardo neolitici, ai quali si aggiungono una grotticella mal conservata e una tomba che si inquadra nell’ambito degli ipogei a prospetto architettonico. Secondo la ricerca finanziata dall’Università di Sassari e condotta dalla dottoressa Maria Grazia Melis, le tombe III e IV presentano caratteri di maggiore monumentalità rispetto alle altre, anche a causa della presenza di un lungo corridoio di ingresso. Nella tomba II, durante le ricerche, è stato rinvenuto un inedito motivo inciso, appena visibile ad occhio nudo, relativo alla rappresentazione del tetto ligneo. La tomba III ha restituito lembi del deposito archeologico nel corridoio, anche se la maggior parte dei materiali fu rinvenuta all’esterno, come i resti delle deposizioni e dei corredi, nel corso dei ripetuti riutilizzi. Risultano molto rari i materiali relativi al primo utilizzo, tra questi è presente un frammento di statuina in marmo. La tomba fu utilizzata nelle fasi del campaniforme, nuragica, punica e romana. All’interno della domus III, al centro della camera principale, è rappresentata scolpita sul pavimento, la riproduzione del focolare. Le colonne, ricavate dalla roccia, sembrano reggere la volta piana dell’ipogeo e rappresentano le strutture lignee, che nella casa dei vivi sostenevano il trave di colmo del tetto. Inoltre le cellette da deposizione, che fanno da corona al vano centrale, risultano rialzate rispetto al piano di terra, in modo che i loro portelli di ingresso rappresentino le vere aperture laterali, che servivano da finestre nelle capanne prenuragiche. Nei pressi del monumento si trova, ancora parzialmente, il chiusino di pietra, che doveva coprire il portello d’ingresso relativo al vano maggiore dell’ipogeo. La tomba IV si contraddistingue per il lunghissimo corridoio d’ingresso, di evidente funzione cerimoniale. La struttura architettonica e il deposito culturale, furono fortemente danneggiati a causa dei ripetuti utilizzi, in particolar modo quelli di epoca contemporanea. Presenta riprodotto nella parte alta del portello d’ingresso, il disegno del doppio spiovente, che doveva coprire la struttura portante della dimora dei vivi. La domus V di S’Elighe Entosu è scolpita in roccia, ha il tetto a doppio spiovente, completo di trave di colmo e travetti laterali e al centro della cella principale vi è una riproduzione del focolare domestico. Uno dei vani di questa tomba mostra la riproduzione di elementi architettonici lignei, quali il tetto a doppio spiovente, lesene ed un motivo scalariforme, peculiare del territorio di Usini e di quelli limitrofi.
Fonte: Usini ricostruzione storico descrittiva di un villaggio del logudoro Dalla preistoria ai primi dell’800 storia del bandito cicciu derosas
Fonte: Usini ricostruzione storico descrittiva di un villaggio del logudoro Dalla preistoria ai primi dell’800 storia del bandito cicciu derosas
Fonte: http://www.lapars.it/it/le-ricerche/contesti/selighe-entosu
http://www.lapars.it/sites/default/files/se1.pdf
D’ANNA A., MELIS M. G. , Il progetto Usini – S’Elighe Entosu , in Atti della XLIV Riunione Scientifica dell’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria La preistoria e la protostoria della Sardegna. Cagliari, Barumini, Sassari, 23-28 novembre 2009 , 2012 , pp. 1345-1350